Italia unita nel voto
In Parlamento non ci saranno comunisti, né socialisti, nè fascisti e sulle ceneri di questi si affermano due grandi partiti, nasce così la Terza Repubblica.
I risultati elettorali del 13 aprile 2008 offrono questa visione, il vecchio stà andando via ed il nuovo (non negli uomini politici!) si fa strada.
La novità che salta subito all'occhio è la scelta da parte del popolo di uno Stato politico con pochi partiti, dove la storia passata, comunisti, socialisti e fascisti in primis, viene messa da parte, in un era dove le filosofie dei Grandi del passato politico sembrano non dar vita a nulla. Sarà anche la fine delle ideologie, delle appartenenze, ma la tesi più accreditata è che gli elettori erano molto più interessati ai temi del governo che non a quelli della rappresentanza. Un po' sembra un'evoluzione, un po' una regressione....probabilmente c'è bisogno di altro per far crescere un paese nell'era della globalizzazione cuturale e politica.
Questo è sinteticamente quello che appare nella nostra Italia tutta!
In Calabria cosa è accaduto? Anche qui la voce è stata la stessa, non c'è più il nome Mancini che rimembrava vecchie glorie del passato della politica Calabrese, addirittura Cosenza che vantava un storica militanza a sinistra sembra aver cambiato sponda così come Rende, roccaforte del socialismo calabrese, ha vacillato subendo una sonora sconfitta! (questi sono stati i risultati più clamorosi delle elezioni in Calabria).
Per concludere, come sempre balziamo alla cronaca per essere la regione che registra l'affluenza più bassa, ancor più bassa delle precedenti elezioni. Un malumore comune che sfocia in protesta o mancanza di fiducia? Chi può dirlo...certo l'unica speranza è che quello che si è detto e si continua a dire per risollevare il paese dopo il 13 aprile possa portare una ventata di aria nuova e "pulita" soprattutto nella nostra regione.
I risultati elettorali del 13 aprile 2008 offrono questa visione, il vecchio stà andando via ed il nuovo (non negli uomini politici!) si fa strada.
La novità che salta subito all'occhio è la scelta da parte del popolo di uno Stato politico con pochi partiti, dove la storia passata, comunisti, socialisti e fascisti in primis, viene messa da parte, in un era dove le filosofie dei Grandi del passato politico sembrano non dar vita a nulla. Sarà anche la fine delle ideologie, delle appartenenze, ma la tesi più accreditata è che gli elettori erano molto più interessati ai temi del governo che non a quelli della rappresentanza. Un po' sembra un'evoluzione, un po' una regressione....probabilmente c'è bisogno di altro per far crescere un paese nell'era della globalizzazione cuturale e politica.
Questo è sinteticamente quello che appare nella nostra Italia tutta!
In Calabria cosa è accaduto? Anche qui la voce è stata la stessa, non c'è più il nome Mancini che rimembrava vecchie glorie del passato della politica Calabrese, addirittura Cosenza che vantava un storica militanza a sinistra sembra aver cambiato sponda così come Rende, roccaforte del socialismo calabrese, ha vacillato subendo una sonora sconfitta! (questi sono stati i risultati più clamorosi delle elezioni in Calabria).
Per concludere, come sempre balziamo alla cronaca per essere la regione che registra l'affluenza più bassa, ancor più bassa delle precedenti elezioni. Un malumore comune che sfocia in protesta o mancanza di fiducia? Chi può dirlo...certo l'unica speranza è che quello che si è detto e si continua a dire per risollevare il paese dopo il 13 aprile possa portare una ventata di aria nuova e "pulita" soprattutto nella nostra regione.
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