mercoledì 25 giugno 2008


Sempre più giovani scelgono l'agricoltura come stage estivo: a scuola di legalità

400 magliette colorate in partenza per la Calabria dal nord-italia e dall'estero che hanno scelto la nostra regione non per le spiaggie o le pinete della Sila, ma per dare un contributo e imparare cosa è la legalità in una terra dove la 'ndragheta è una realtà dirompente. In una azienda della provincia di Reggio Calabria, i ragazzi vengono ben istruiti per lavorare in ben otto ettari di terra confiscati e sequestrati ai clan della Piana di Gioia Tauro, dove da tre anni si produce olio extravergine, conserve di peperoni, melanzane e miele, tutto biologico. Questa coperativa sociale calabrese è affidataria dei terreni grazie a Libera, l'associazione di don Luigi Ciotti contro le mafie che ha creato un network di aziende che unisce lavoro e missione sociale. Questa esperienza è molto ricercata dai giovani e spesso le aziende sono costrette a rifiutarne molti per mancanza di posti disponibili. Ovviamente la Regione Calabria non partecipa a queste iniziative....pur avendo finanziato la costruzione di centinaia di capannoni nella Piana e oggi chiusi e vuoti. I ragazzi italiani arrivano preparati su questi territori, la mafia, la 'ndragheta, sanno già cosa è, ma gli stranieri, spesso non hanno proprio idea delle condizioni che ci sono nel nostro paese. E' un esperienza che molti ragazzi ripetono perchè fa crescere in loro un gran senso di responsabilità, cosa che molti ragazzi hanno sottolineato paragonando questo tipo di vacanza alla classica vacanza al mare. Ma i ragazzi calabresi conoscono queste vacanze "alternative"?

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