venerdì 25 aprile 2008

CASSAZIONE: i lavoratori precari dei Call Center vanno assunti

Chi lavora in un call center con l'osservanza di un orario di lavoro e utilizza strumenti e ambienti messi a disposizione dal datore ha diritto ad un contratto stabile.

Questo è ciò che la Cassazione spiega, dando ragione alla pronuncia della Corte d' appello di Venezia che aveva riconosciuto come subordinato il lavoro di 15 dipendenti di una società la quale sosteneva, al contrario, che il lavoro svolto da questi fosse di natura autonoma.
Per la Suprema Corte (sentenza n. 9812) l'elemento che ha portato alla sentenza definitiva è la differenza tra il rapporto di lavoro autonomo e il rapporto di lavoro subordinato, in quanto il secondo ha come elemento la subordinazione al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro. I giudici infatti hanno ritenuto sussistente la subordinazione per il fatto che i lavoratori erano tenuti tutti ad osservare un orario, dovevano giustificare le assenze e si avvalevano di attrezzature e materiali forniti dalla società e dovevano attenersi alle direttive del datore di lavoro.
Queste circostanze sono state ritenute motivate dalla Corte e non suscettibile di riesame in sede di leggittimità.

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