COSENZA: I dati economici della Camera di Commercio
Una provincia anticiclica, certamente in controtendenza. Definisce così il territorio di Cosenza il commissario della Camera di Commercio del capoluogo Pietro Rende chiamato a guidare l’ente dal mese di maggio 2006. “le imprese sono tante ma altrettanto piccole e certamente sottodimensionate – spiega il commissario – e l’economia per 1/3 continua ad essere sommersa. L’internazionalizzazione delle nostre realtà imprenditoriali è quasi nulla e i rischi per l’avvio di un impresa sono più elevati che in altre regioni. Ma le opportunità ci sono e devono essere sfruttate”. Tra gli esempi positivi Rende cita quella che è quasi una bozza di distretto produttivo calabrese: l’agroalimentare nella Piana di Sibari dove 36 Comuni si sono riuniti puntando sulle loro produzioni di qualità e di eccellenza e la sede legale e presso la camera di commercio decentrata a Corigliano. “ si tratta di un primo esempio significativo – prosegue Pietro Rende – avviato con una apposita legge regionale che lo ha istituito, con 36 comuni e con gli imprenditori più grossi della zona. Un riconoscimento giuridico che getta le fondamenta per un nuovo sviluppo, anche se un distretto produttivo senza una vera e propria filiera di supporto, lunga il più possibile, con attività di ricerca, commercializzazione e trasformazione delle materie prime non ha molto senso”. Alla realtà di Sibari si legano le grandi potenzialità dei 250mila ettari del porto di Corigliano dove il mercato ittico non ha visto costruito in tutti questi anni un solo capannone. Un gigante che dorme e che aspetta di essere scoperto, analogamente a ciò che avvenuto a quello di Gioia Tauro. Il comitato portuale e adiacente al distretto agroalimentare e si candida a svolgere una funzione logistica e di trading di assoluto rilievo verso i Balcani e l’intero Adriatico.
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