mercoledì 28 maggio 2008


Il dipendente che rifiuta la nuova sede può essere licenziato

Legittimo il licenziamento della dipendente che rifiuta di trasferirsi nella nuova sede. Se il trasferimento della società risponde a esigenze aziendali, l'opposizione a prendere servizio deve essere sanzionata.
La Cassazione, con la sentenza n. 12736 del 20 maggio, respinge il ricorso che un'impiegata di primo livello ha presentato contro la ditta nella quale era assunta, che, dopo averle contestato l'assenza ingiustificata ha fatto scattare il provvedimento disciplinare. Il fatto accade quando la società decide di spostare l'intero settore nel quale lavorava la dipendente in un altro luogo, distante da quello originario 70 Km. La dipendente manifesta, anche con lettera scritta, la sua contrarietà al trasferimento e i tentativi di dissuasione sono vari: le viene infatti proposto di prendersi un periodo di ferie per meglio valutare la situazione e ritornare sulla sua decisione. Dopo una consistente lontananza dall'ufficio, la società le contesta l'assenza ingiustificata e, per evitare di portare a termine il procedimento sanzionatorio, le concede altri 5 giorni per riprendere servizio. A distanza di 13 giorni dall'ultimo scritto difensivo della dipendente, l'impresa, senza commettere nessun ritardo, le invia la lettera di licenziamento.

Nessun commento: