Mercato del lavoro flessibile
Dopo la crescita registrata tra il 2005 e il 2006, lo scorso hanno le posizioni per i parasubordinati nel Meridione sono diminuite, in uno scenario nazionale dove il dato è rimasto poco più stazionario e il reddito dei precari nel Sud è più basso di quello dei colleghi del resto d'Italia. Questo è quanto emerge dai dati Inps tratti dal Sole24ore, dove si evince una situazione pressochè simile in tutte le regioni del Sud con una piccola eccezione in positivo della Campania. Nella nostra regione a farla da padrone sono i contratti a progetto di collaborazione coordinata e continuativa (Co.co.pro.) utilizzati maggiormente nelle imprese di servizi, in particolare nei Call Center.
Ma il dato più allarmante riguarda proprio i redditi dei precari meridionali. Secondo l'Inps, in Calabria addirittura ci sono i precari più poveri, infatti l'80% dei lavoratori flessibili rientra nella fascia di reddito più bassa.
Questi dati ci devono far riflettere: chi ritiene che la colpa di questa situazione sia della Legge Biagi si sbaglia. Dopo anni di incertezza su questa legge, si può arrivare alla conclusione che essa non solo non è la causa del precariato, ma neppure l'ha incrementato, anzi secondo i dati Inps è diminuito. Alla base, quindi, non c'è un problema di errata legislazione del lavoro, ma una serie di elementi riguardanti l'inefficenza della classe politica che si traducono nell'incapacità di far crescere i salari dei lavoratori (tra i più bassi d'Europa) attraverso la riduzione del cuneo fiscale (siamo al 6° posto nel mondo con il 45,9% di prelievo fiscale - dati OCSE).
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