venerdì 26 settembre 2008

Occupazione ancora insoddisfacente al Sud

Le imprese del Mezzogiorno ormai non sembrano in grado di rispettare le previsioni di assunzione effettuate a inizio 2008: al Sud le aziende con meno di 50 dipendenti pensavano di creare oltre 37mila nuovi posti di lavoro entro quest’anno, ma a giugno 2008 in questa dimensione d’impresa si contano solo 4.600 dipendenti in più rispetto a quelli in forza a fine 2007. Addirittura di segno negativo è il consuntivo delle grandi imprese. A rilevarlo sono i dati del Sistema Informativo Excelsior 2008 di Unioncamere. Il tasso di occupazione, uno dei principali indicatori-target per il perseguimento della strategia di Lisbona, ha raggiunto nel 2007 il 66,7% al Nord, il 62,3% al Centro, ma solo il 46,5% nel Mezzogiorno. Il gap territoriale permane quindi molto ampio, soprattutto in termini di genere: il tasso di occupazione femminile nel Mezzogiorno è pari al 31,1%, a fronte del 51,8% del Centro e del 56,8% del Nord. Un rallentamento nella dinamica di crescita che complica ulteriormente lo scenario occupazionale del Mezzogiorno. Secondo quanto dichiarato dagli imprenditori (al quanto discutibile!) le difficoltà percepite dalle aziende del Sud sono riconducibili in primo luogo alla mancanza di personale con il livello di qualificazione e/o il grado di esperienza richiesto, e solo in misura più limitata alla scarsa disponibilità quantitativa delle figure da assumere. Ne risulta un tempo di ricerca mediamente più lungo: quasi 4 mesi e mezzo, a fronte dei 4 indicati dalle aziende del Nord.

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