Infortuni sul lavoro: diminuiscono le morti nel 2007
Calano i morti sul lavoro in Italia.
Le vittime, nel 2007, sono state 1210 come riporta il rapporto dell'Inail sugli infortuni sul lavoro presentato questa mattina dal ministro del welfare, Maurizio Sacconi. Numeri che confermano il tendenziale calo degli infortuni mortali degli ultimi anni. Nel 2006 a perdere la vita sul luogo di lavoro furono 1341 mentre, rispetto al 2001, il dato parla di un calo del 21,7%. Secondo il dossier dell'Inail il calo delle vittime di incidenti sul lavoro, registrato tra il 2001 e il 2007, risulta molto sostenuto in tutti e tre i grandi rami di attivita' economica (Agricoltura, Industria e Servizi), sia in termini assoluti, sia in termini relativi. In crescita gli infortuni 'in itinere', ossia quegli incidenti che si verificano sul tragitto casa-lavoro e viceversa: nel 2007 in Italia ce ne sono stati 94.503 rispetto ai 92.497 dell'anno precedente, con una crescita del 2,2%. Il rapporto Inail sottolinea poi come gli infortuni stradali rappresentino una quota sempre piu' consistente dell'intero fenomeno infortunistico: nel 2007, infatti, se ne sono verificati circa 132.500 pari al 14,5% del complesso degli infortuni e, per la maggior parte, si tratta di infortuni 'in itinere' (circa 80.500). La percentuale sale addirittura a oltre la meta' (52,1% nel 2007), se ci si riferisce agli infortuni mortali. In questo caso, sottolinea l'Inail, sono prevalenti i casi occorsi in occasione di lavoro, rispetto a quelli 'in itinere', a testimonianza anche della grande pericolosita' delle attivita' di autotrasporto merci nel nostro Paese.
Nel 2007 912.615 infortunati (-1,7 rispetto al 2006). Piu' in generale, ogni giorno in Italia oltre 2500 persone sono vittime di infortuni sul lavoro. Dati, anche questi, che confermano la flessione riportata negli ultimi anni. Nel 2007 sono state 912.615 le denunce, circa 15.500 casi in meno rispetto al 2006, con una flessione dell'1,7%, superiore al -1,3% che si era registrato nel 2006. Un risultato che, se confrontato col periodo 2001-2007, conferma il tendenziale andamento decrescente del fenomeno infortunistico, con una diminuzione dei casi denunciati pari al 10,8%. Quanto alla ripartizione degli infortuni per gestione l'industria e i servizi si confermano come principale settore dove si concentrano il maggior numero dei casi (90,5%), seguito dall'agricoltura (6,3%), mantre la pubblica amministrazione registra circa 29mila casi pari al 3,2%.
Da segnalare e' anche la road map nazionale: l'analisi territoriale evidenzia come la riduzione degli infortuni ha riguardato praticamente tutte le regioni italiane, ad esclusione della Sicilia (+4,1%), del Lazio, della Calabria e della provincia autonoma di Bolzano. Per ripartizione geografica si distingue il sud con un calo del 3,3%, seguito dal nord-est (-2,2%), e dal nord-ovest (-1,6). Piu' contenuto il calo al centro (-1,1%), mentre in controtendenza l'andamento delle isole (+2,4%), derivante esclusivamente dal sostenuto incremento della Sicilia. Oltre il 60% degli infortuni e' concentrato comunque nel nord industrializzato, mentre e' l'Umbria la regione dove si registrano l'indice di frequenza infortunistica piu' elevato (47% in piu' rispetto alla media nazionale). In crescita anche il numero di infortuni fra i lavoratori stranieri, dato questo che si spiega anche con la crescita di assicurati Inail (+19,5% rispetto al 2006). A livello europeo l'Italia conferma il trend positivo, con un indice pari a 2.900 infortuni per 100mila occupati, al di sotto del valore per Euro-Area (3.545).