mercoledì 30 luglio 2008


Retromarcia del Governo sulla norma "anti-precari" e sugli assegni sociali

Nel maxi-emendamento apportato al decreto legge 112/2008 - votato la scorsa settimana alla Camera - è stata introdotta una norma che prevede, in presenza di contratti a termine stipulati illegittimamente, la cancellazione dell’obbligo di assunzione a tempo indeterminato in caso di sentenza favorevole al lavoratore da parte di un giudice del lavoro; in sostituzione era previsto un indennizzo di importo compreso "tra un minimo di 2,5 a un massimo di 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto".
Una norma che ha fatto scoppiare la bufera dentro e fuori dal Parlamento. La richiesta al governo di cancellare al Senato la norma è arrivata unanime da tutte le opposizioni, parlamentari ed extraparlamentari, e dai sindacati.
Il Governo spiega che si trattava di un provvedimento che doveva aiutare le aziende, in particolare Poste Italiane (potrebbe essere infatti ribattezzata salva-Poste), ad evitare l’assunzione a tempo indeterminato di una decina di migliaia di persone da parte di Poste Italiane, fatto che avrebbe potuto portare a un crollo verticale dell’azienda statale. Ora sarà inserito un emendamento che circoscriverà il tutto al solo caso delle Poste, escludendo i contenziosi in atto con tutte le altre aziende.
Caso numero due, gli assegni sociali. I nuovi criteri di assegnazione prevedevano un minimo di dieci anni di contribuzioni per potervi accedere; una norma voluta dalla Lega per evitare di pagare la pensione a tutti i lavoratori stranieri arrivati in Italia grazie alla legge sul ricongiungimento familiare. L’idea di per sè era sacrosanta, ma così strutturata alimentava il paradosso di escludere improvvisamente dall’assegno tutti gli emigranti rientrati dopo i 65 anni, oltre ad altre categorie come religiosi, disabili e casalinghe.

lunedì 28 luglio 2008

Bonus occupazione

È scattata la corsa per usufruire del bonus per le aziende che hanno incrementato nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre 2008 il numero di lavoratori a tempo indeterminato. L'agevolazione - per un totale di 200 milioni di euro - è prevista dalla Finanziaria 2008 e riguarda i datori di lavoro di Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise. Il credito d' imposta è pari a 333 euro per ogni nuovo assunto (416 per le lavoratrici svantaggiate) con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le assunzioni con contratto di lavoro a tempo parziale vedono ridursi il bonus proporzionalmente alle ore prestate. L'Agenzia delle entrate, con circolare 48 ha chiarito in dettaglio requisiti e modalità di presentazione della domanda. Esaurita la prima tranche di risorse le imprese escluse potranno ripresentare la domanda nel 2009, conservando la priorità nell'assegnazione delle risorse.

sabato 26 luglio 2008


In caso di riorganizzazione aziendale licenziamento "giustificato"

l'imprenditore è libero di effettuare licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e le mansioni svolte dai lavoratori licenziati possono essere mantenute e accorpate con altre assegnate ad altri impiegati. E' questo, in sintesi, il concetto che emerge dalla sentenza 17962/2008 della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di alcuni dipendenti di una società di autotrasporti.Spiega infatti la Corte che "nella nozione di giustificato motivo oggettivo di licenziamento è riconducibile anche l'ipotesi di riassetto organizzativo dell'azienda attuato al fine d'una più economica gestione della stessa, e deciso dall'imprenditore non semplicemente per un incremento del profitto, bensì per far fronte a sfavorevoli situazioni, non meramente contingenti, influenti in modo determinante sulla normale attività produttiva, imponendo la riduzione dei costi". Inoltre "ai fini della configurabilità del giustificato motivo oggettivo non è necessario che siano soppresse tutte le mansioni in precedenza attribuite al lavoratore licenziato, ben potendo le stesse essere solo diversamente ripartite e attribuite". In pratica, quindi, la redistribuzione delle mansioni è parte della riorganizzazione aziendale e non può essere contestata.

giovedì 24 luglio 2008


Curriculum più ricchi con i Tirocini internazionali

Studiare e lavorare alle Nazioni Unite offre la possibilità di viaggiare, entrare in contatto con angoli di mondo in piena crisi, contribuire alla crescita e al lavoro della comunità internazionale. Una carriera soddisfacente ma impegnativa, stimolante e difficile al tempo stesso: il sogno di molti, forse, ma certo non adatta a tutti. Meglio quindi avvicinarsi il prima possibile a questo percorso professionale, per comprendere se sia adatto alle proprie esigenze e competenze e per accertarsi che una carriera da sogno non si riveli affatto come la si immaginava.
Per i giovani con laurea del vecchio ordinamento o titolo equivalente, la possibilità migliore di compiere un primo passo in tal senso sta proprio nei programmi di studio, formazione e apprendistato proposti dalle Nazioni Unite: il "Fellowship programme", rivolto a neolaureati di età non superiore ai 28 anni, e l'internship "United Nations Volunteers" (Unv), per tutti i nati a partire dal primo gennaio 1982. I bandi per il 2009 sono appena stati pubblicati. Entrambi durano un anno e si svolgono quasi interamente al l'estero: le destinazioni sono selezionate tra i Paesi in via di sviluppo ove la situazione geopolitica non sia tale da comportare rischi eccessivi per i candidati. Ambedue i programmi sono finanziati dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri italiano, che garantisce ai partecipanti una borsa di studio commisurata al costo della vita nel Paese di assegnazione. In media si tratta di 1.200 euro al mese, erogati in valuta locale. Il Fellowship è preceduto da un corso presso lo staff college del sistema delle Nazioni Unite (Unssc) a Torino; a seguire, quasi 12 mesi sul campo, perché i partecipanti possano apprendere le basi della professione collaborando con i responsabili anziani e le controparti locali. L'Unv, invece, è introdotto da un briefing di due giorni a Bonn, mentre gli incarichi pratici riguardano attività nell'area della governance, delle politiche di genere, delle tecnologie dell'informazione, delle micro-imprese, della lotta alla povertà e dello sviluppo sostenibile.
Il processo di selezione, poi, è particolarmente duro: nelle passate edizioni, l'Unv e il Fellowship hanno attirato centinaia di candidati, pur offrendo, rispettivamente, appena trenta e quaranta borse di studio. Chi supera il primo scoglio, però, ha dinanzi degli ottimi sbocchi professionali e senz'altro un punto di forza sul curriculum anche quando si sceglie di passare al settore privato.
IL VADEMECUM
I due progetti di cui borse di studio: 30 per l'United Nations Volunteer, 40 per il Fellowship. Durata: 12 mesi (inizio gennaio 2009). Requisiti: Qualsiasi laurea specialistica, laurea vecchio ordinamento, laurea con master; ottima conoscenza della lingua inglese; nazionalità italiana; età non superiore ai 26 anni per l'Unv (nati dal primo gennaio 1982) e ai 28 anni per il Fellowship (nati dal primo gennaio 1980). Termine presentazione candidature: 28 agosto 2008 (non fa fede il timbro postale). Il formulario deve essere redatto in inglese.
Indirizzo: United Nations Department of Economic and Social Affairs (UN/DESA), corso Vittorio Emanuele II, 251 - 00186, Roma. Specificare «Unv Internship programme»o «Fellowship programme».
Contatti: Unv e Fellowship
http://www.esteri.it/

lunedì 21 luglio 2008


Lavoro – RAPPORTO SVIMEZ 2008:
Contrazione offerta e incremento inoccupati. Aumentano gli atipici ed i contratti a tempo parziale ma la Calabria "vola" bassa

Se la situazione del mercato del lavoro in Italia nel 2007 ha presentato luci ed ombre, il Mezzogiorno invece è rimasto stabile sui livelli del 2006, nelle regioni meridionali la stagnazione dell’occupazione ha seguito un anno di lieve ripresa, interrompendo il recupero della flessione registrata nella prima parte degli anni 2000, ma ha registrato un’ulteriore contrazione dell’offerta determinando una flessione del tasso di partecipazione al mercato del lavoro di quasi un punto. Una condizione che ha determinato un diffuso effetto di “scoraggiamento” che ha spinto soprattutto i giovani e le donne anche di età più elevata a non partecipare più alla ricerca di lavoro, o prolungando gli studi o rifugiandosi nel lavoro sommerso, o scegliendo la strada dell’emigrazione verso il Centro-Nord. Tuttavia, la situazione non risulta omogenea in tutto il Mezzogiorno, dove emergono profonde differenze sia nel risultato medio dell’anno, sia nell’andamento all’interno dei quattro trimestri. Se il Molise per il secondo anno registra risultati molto positivi (2,5%), come la Puglia (2,2%), grazie all’incremento nel settore dei servizi, un leggero incremento si è registrato in Sardegna (0,9%) e Abruzzo (0,8%); ma non così per le altre regioni.
La contrazione dell’occupazione è particolarmente accentuata in Calabria (- 2,0%) e intorno al punto percentuale per le altre regioni. In Campania (-0,7%), per il secondo anno consecutivo, l’aumento dell’occupazione industriale (2,4%) viene annullato dalla flessione nei servizi (-0,9%). Per tutte le regioni comunque un dato si riflette omogeneo: l’incremento delle forme atipiche di lavoro: nel Mezzogiorno l’incremento delle forme contrattuali non standard (17 mila unità, pari all’1,2%) compensa l’analoga flessione dell’occupazione tipica (-0,3%). Nell’ambito degli atipici, i contratti a termine full time subiscono una lieve flessione, mentre aumentano decisamente per il secondo anno consecutivo i lavoratori con contratti a tempo parziale (27 mila unità pari al 3,7%). Le riforme succedutesi negli ultimi anni hanno certamente reso più facile l’ingresso nel mercato del lavoro (come dimostrato dal sensibile calo della disoccupazione giovanile), ma hanno determinato un forte aumento della flessibilità che nelle aree territoriali meno sviluppate e per le fasce deboli del mercato del lavoro (giovani e donne) si è trasformata spesso in precarietà. L’analisi per classi d’età evidenzia una correlazione inversa tra età e stabilità dell’occupazione. La quota dei rapporti a termine passa dal 48,5% tra i giovanissimi in età 15-19 anni al 7,5% per le persone con oltre 35 anni ed è maggiore nel Centro-Nord (55,6%) rispetto al Mezzogiorno (33,7%). I dati relativi al 2007 danno conferma di un mercato del lavoro che si va sempre più spaccando in due parti, con un Centro-Nord che aumenta l’occupazione di oltre 230 mila unità e il Mezzogiorno che invece risulta a crescita zero. Parallelamente a questi dati, si conferma il paradosso di una disoccupazione che cala più al Sud che al Nord. Le persone in cerca di occupazione sono infatti diminuite nel 2007 di 67 mila unità nel Centro-Nord (circa un quarto della crescita dell’occupazione) e di ben 101 mila unità al Sud. Insomma, conclude il Rapporto, pur essendo considerato essenziale anche a livello comunitario, occorre prendere atto che al Sud l’indicatore ufficiale della disoccupazione non funziona e non può essere usato per dimostrare successi che in realtà nascondono ulteriori fallimenti. Bisogna investire al Sud, solo così anche la Calabria prenderà il volo.

martedì 15 luglio 2008


Infortuni sul lavoro: diminuiscono le morti nel 2007

Calano i morti sul lavoro in Italia. Le vittime, nel 2007, sono state 1210 come riporta il rapporto dell'Inail sugli infortuni sul lavoro presentato questa mattina dal ministro del welfare, Maurizio Sacconi. Numeri che confermano il tendenziale calo degli infortuni mortali degli ultimi anni. Nel 2006 a perdere la vita sul luogo di lavoro furono 1341 mentre, rispetto al 2001, il dato parla di un calo del 21,7%. Secondo il dossier dell'Inail il calo delle vittime di incidenti sul lavoro, registrato tra il 2001 e il 2007, risulta molto sostenuto in tutti e tre i grandi rami di attivita' economica (Agricoltura, Industria e Servizi), sia in termini assoluti, sia in termini relativi. In crescita gli infortuni 'in itinere', ossia quegli incidenti che si verificano sul tragitto casa-lavoro e viceversa: nel 2007 in Italia ce ne sono stati 94.503 rispetto ai 92.497 dell'anno precedente, con una crescita del 2,2%. Il rapporto Inail sottolinea poi come gli infortuni stradali rappresentino una quota sempre piu' consistente dell'intero fenomeno infortunistico: nel 2007, infatti, se ne sono verificati circa 132.500 pari al 14,5% del complesso degli infortuni e, per la maggior parte, si tratta di infortuni 'in itinere' (circa 80.500). La percentuale sale addirittura a oltre la meta' (52,1% nel 2007), se ci si riferisce agli infortuni mortali. In questo caso, sottolinea l'Inail, sono prevalenti i casi occorsi in occasione di lavoro, rispetto a quelli 'in itinere', a testimonianza anche della grande pericolosita' delle attivita' di autotrasporto merci nel nostro Paese.

Nel 2007 912.615 infortunati (-1,7 rispetto al 2006). Piu' in generale, ogni giorno in Italia oltre 2500 persone sono vittime di infortuni sul lavoro. Dati, anche questi, che confermano la flessione riportata negli ultimi anni. Nel 2007 sono state 912.615 le denunce, circa 15.500 casi in meno rispetto al 2006, con una flessione dell'1,7%, superiore al -1,3% che si era registrato nel 2006. Un risultato che, se confrontato col periodo 2001-2007, conferma il tendenziale andamento decrescente del fenomeno infortunistico, con una diminuzione dei casi denunciati pari al 10,8%. Quanto alla ripartizione degli infortuni per gestione l'industria e i servizi si confermano come principale settore dove si concentrano il maggior numero dei casi (90,5%), seguito dall'agricoltura (6,3%), mantre la pubblica amministrazione registra circa 29mila casi pari al 3,2%.

Da segnalare e' anche la road map nazionale: l'analisi territoriale evidenzia come la riduzione degli infortuni ha riguardato praticamente tutte le regioni italiane, ad esclusione della Sicilia (+4,1%), del Lazio, della Calabria e della provincia autonoma di Bolzano. Per ripartizione geografica si distingue il sud con un calo del 3,3%, seguito dal nord-est (-2,2%), e dal nord-ovest (-1,6). Piu' contenuto il calo al centro (-1,1%), mentre in controtendenza l'andamento delle isole (+2,4%), derivante esclusivamente dal sostenuto incremento della Sicilia. Oltre il 60% degli infortuni e' concentrato comunque nel nord industrializzato, mentre e' l'Umbria la regione dove si registrano l'indice di frequenza infortunistica piu' elevato (47% in piu' rispetto alla media nazionale). In crescita anche il numero di infortuni fra i lavoratori stranieri, dato questo che si spiega anche con la crescita di assicurati Inail (+19,5% rispetto al 2006). A livello europeo l'Italia conferma il trend positivo, con un indice pari a 2.900 infortuni per 100mila occupati, al di sotto del valore per Euro-Area (3.545).

lunedì 7 luglio 2008


Le opportunità dell'estate: al via i Lavoratori Stagionali

E' arrivata l'estate e tornano le opportunità di lavoro stagionali; camerieri, baristi, animatori, bagnini, istruttori sportivi, ma anche commessi, operai e operai agricoli. Oltre 200mila posti tra industria e servizi, metà delle quali per professioni nel turismo, concentrate in particolare nelle località di villeggiatura.
Per lavoro stagionale si intende un impiego a tempo determinato di durata compresa tra 15 giorni e 6 mesi. La maggioranza delle assunzioni riguarda alberghi, ristoranti e servizi turistici, ma sono molte anche le richieste dell'industria alimentare. Seguono il commercio, i servizi alla persona, i trasporti e le attività postali.
Per trovare un lavoro il consiglio generale è rivolgersi ai centri per l'impiego e alle agenzie per il lavoro che in questo periodo dell'anno avviano selezioni ad hoc per alcune posizioni. Può anche essere utile contattare anche le associazioni imprenditoriali di categoria.
Il contratto stagionale è una tipologia trasversale a diversi settori, e per i suoi aspetti formali fa riferimento alla disciplina del contratto a termine e per quelli sostanziali ai singoli contratti collettivi nazionali di categoria, che in alcuni casi discliplinano la stagionalità. I lavoratori stagionali godono del diritto di precedenza per un impiego nella stagione successiva presso la stessa azienda con la medesima qualifica, oltre al principio di parità di trattamento economico e normativo rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato.

giovedì 3 luglio 2008


Lavoro: Crescita occupazionale a rilento (+1%) nel 2007

La Calabria ha fatto peggio del 2006, segnale preoccupante.


Nel 2007 l'occupazione in Italia e' aumentata dell'1% rispetto al 2006, ma e' allarme nel Mezzogiorno: poco piu' di 6 mila e 500 occupati sia nel 2006 che nel 2007, a fronte di una crescita dell'1% nelle regioni settentrionali e del 2,5% nelle regioni centrali. E' quanto emerge da uno studio della Uil sul mercato del lavoro. Diminuiscono gli occupati nell'agricoltura (-5,9%), mentre cresce nel settore industriale (+1,1%) e in quello dei servizi (+1,4%). Nello specifico, sono 8 le Regioni in cui l'occupazione e' stata, nel 2007, al di sopra della media nazionale: si tratta del Lazio (+4,4%), dell'Umbria (+3,4%), del Molise (+2,5%), della Puglia (+2,2%), della Liguria e della Valle d'Aosta (1,9%), dell'Emilia Romagna e della Provincia Autonoma di Trento (+1,8%).
In linea con l'aumento nazionale le Marche (+1%).
Drammatica, invece, la situazione in 4 regioni del Sud, dove l'occupazione e' diminuita rispetto all'anno precedente: Calabria (-2%), Basilicata (-1%), Sicilia (-0,9%) e in Campania (-0,7%).
Segnali negativi arrivano da 14 province del Centro Nord, con particolare riferimento ad Alessandria, che ha subito una perdita occupazionale di oltre 21 mila unita', preceduta da Napoli (-9.991), Reggio Calabria (-6.538), Siracusa (-5930), Bologna (-5183), Lucca (-4.808), Trapani (-4.746), Caserta (-4,598), Livorno (-3.413).

mercoledì 2 luglio 2008


Bando di selezione al Servizio Civile Nazionale

Possono partecipare al bando che scadrà il 7 luglio alle ore 14:00 ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni, interessati ad una esperienza di partecipazione attiva nei settori dell'assistenza, della protezione civile e dell'ambiente, del patrimonio artistico e culturale, dell'educazione e promozione culturale.
La consegna delle domande di partecipazione deve essere presentata direttamente agli enti che propongono i progetti. Gli enti attivi sono 2.962 e sono divisi a livello regionale in 21 bandi.
In tutto i posti disponibili sono 34.104, di cui 17.980 selezionati dal bando nazionale, 15.016 a livello regionale (di questi 657 destinati a progetti all'estero), e 1.098 dal bando speciale dell'Amesci.
La retribuzione è di 433 euro mensili (tassabili solo se nell'anno si superano, sommando altri redditi, i 7.500 euro) e il servizio dura 12 mesi a cominciare da ottobre e novembre per un impegno di 30 ore settimanali. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al numero 840800715 e sul sito http://www.serviziocivile.it/ .