mercoledì 30 aprile 2008


Il Cosenza ritorna tra i professionisti














Finalmente il Cosenza ha lasciato questa me..diocre categoria! Dopo cinque stagioni trascorse tra i dilettanti, quattro delle quali contrassegnate da continue delusioni e umiliazioni, tra presidenti incapaci e “squattrinati”, tifoserie avversarie (anche calabresi purtroppo) che non hanno avuto rispetto per una società e una tifoseria che hanno subito l’ingiustizia più clamorosa dell’intero panorama calcistico italiano e si è ritrovata in una categoria che non gli è mai appartenuta. Addirittura nella stagione 2004/2005 abbiamo toccato il fondo avendo avuto nello stesso campionato due Cosenza in seguito alla riesumazione del 1914, insomma dall’estate 2003 in poi la confusione ha regnato sovrana e le contestazioni erano all’ordine del giorno. Cosenza nonostante tutto è riuscita a voltare pagina grazie soprattutto al progetto del gruppo Paletta-Citrigno-Chianello e degli altri soci dell‘ex Rende che hanno superato lo scetticismo e le resistenze di alcuni fronti della politica e della tifoseria, frutto di un illogico campanilismo, dimostrando serietà e professionalità ma soprattutto convinzione nel progetto che stava nascendo. Ora bisogna sfruttare la scia di questo successo e di questo meraviglioso campionato per risalire nuovamente verso il calcio che conta e che per 15 anni ci ha visto protagonisti.
Un ultima riflessione mi sembra doveroso farla nei confronti degli Ultrà Cosenza che in questi 5 anni sono stati, nonostante tutto, sempre presenti al fianco della squadra anche nei momenti che definire difficili sembra davvero molto riduttivo. Trasferte in quel di Acicatena, Alcamo, Ariano Irpino, Comiso, Lentini, Campobello, Vallo della Lucania, Eboli, Fasano, Rosarno…tanto per citarne qualcuna, in stadi che non riuscivano nemmeno a contenerli tanto erano piccoli (spesso privi di tribune). Non hanno mai fatto mancare il loro sostegno spinti da una passione che prescinde davvero da qualsiasi categoria. Purtroppo però nel periodo più buio della storia del Cosenza Calcio anche il tifo organizzato ha avuto i suoi problemi e le sue spaccature (in particolare nell’anno delle due squadre). Non possiamo dimenticare gli scontri gratuiti provocati a Sapri prima e ad Eboli poi che hanno destabilizzato il clima in curva sud e causato lo scioglimento dei Cosenza Supporters, gruppo tra i più attivi dalla seconda metà degli anni 90’, e la sospensione della pubblicazione della Fanzine “Tam Tam e segnali di fumo” voce della curva rossoblù. Sono stati anni che non dimenticheremo mai e dai quali il tifo ha imparato molto, dando grande prova di maturità nel campionato appena trascorso. Era fondamentale uscire dai dilettanti, un incubo che ci apprestiamo a lasciare per una C2 che, per quanto ancora misera rispetto al blasone del Cosenza e della sua tifoseria, ci farà respirare un po’ di più. Forza Lupi Sempre!

lunedì 28 aprile 2008

BENI CULTURALI: riparte il mercato del lavoro

Fino a 2mila posti l'anno

Partendo dalle previsioni Isfol-Irs sui fabbisogni occupazionali del mercato dell'arte viene evidenziata una piccola ma notevole tendenza verso l'alto nella richiesta di profili specializzati, come gli esperti d'arte o gli specialisti nel recupero delle opere architettoniche. Entro il 2009 queste categorie assisteranno ad una impennata della domanda fini al 10%. Nel complesso le assunzioni del biennio 2008-2009, secondo i calcoli di Pietro Valentino, docente del'Università Sapienza di Roma, l'occupazione nel settore, oscillerà tra le 1000 e le 2000 unità totali annue.
Il ministro dei Beni Culturali (http://www.beniculturali.it/) nelle prossime settimane pubblicherà i bandi di gara per le assunzioni di circa 500 persone: di questi, 400 saranno destinati alla funzione di vigilanza, sicurezza e assistenza. Mentre un centinaio andrà ad occupare funzioni tecniche: si cercano una cinquantina di architetti, una trentina di archeologi, e una ventina tra amministrativi, archivisti e bibliotecari. Un apertura notevole da parte del ministero che dal 2001 non apre le porte ad un nuovo assunto. Bisogna precisare, però, che gli esperti del mercato del lavoro sostengono che ci sono troppi laureati in questo settore rispetto alla domanda di lavoro, non c'è da parte delle imprese o delle istituzioni pubbliche una richiesta di figure specifiche del settore dei beni culturali; solo 16 laureati su 100 troveranno, in un futuro prossimo, occupazione nel suddetto settore.
Qualcosa si stà muovendo, ma forse è ancora troppo poco in un Paese come L'Italia dove i Beni archeologici e culturali sono famosi in tuto il mondo.


venerdì 25 aprile 2008

CASSAZIONE: i lavoratori precari dei Call Center vanno assunti

Chi lavora in un call center con l'osservanza di un orario di lavoro e utilizza strumenti e ambienti messi a disposizione dal datore ha diritto ad un contratto stabile.

Questo è ciò che la Cassazione spiega, dando ragione alla pronuncia della Corte d' appello di Venezia che aveva riconosciuto come subordinato il lavoro di 15 dipendenti di una società la quale sosteneva, al contrario, che il lavoro svolto da questi fosse di natura autonoma.
Per la Suprema Corte (sentenza n. 9812) l'elemento che ha portato alla sentenza definitiva è la differenza tra il rapporto di lavoro autonomo e il rapporto di lavoro subordinato, in quanto il secondo ha come elemento la subordinazione al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro. I giudici infatti hanno ritenuto sussistente la subordinazione per il fatto che i lavoratori erano tenuti tutti ad osservare un orario, dovevano giustificare le assenze e si avvalevano di attrezzature e materiali forniti dalla società e dovevano attenersi alle direttive del datore di lavoro.
Queste circostanze sono state ritenute motivate dalla Corte e non suscettibile di riesame in sede di leggittimità.

mercoledì 23 aprile 2008


Formazione e Investimento sul capitale umano per l'azienda vale poco!!!


Da un indagine scattata da Adecco viene fuori che solo un'azienda italiana su dieci investe nella formazione. Si spende mediamente tra 1% e il 5% del proprio fatturato e principalmente solo per migliorare l'area produttiva e la sicurezza sul lavoro, la ricerca e lo sviluppo interessano poco.
La maggior parte dei lavoratori si considera estraneo alla formazione ed è ritenuta, dalle imprese, non importante per il proprio sviluppo.
Da questo studio emerge che tra i fattori che sono da ostacolo all'attuazione in azienda di percosrsi formativi spiccano i costi troppo alti per la formazione e gli elevati carichi di lavoro del personale. Le aziende italiane preferiscono far utilizzare l'orario di lavoro per terminare le pratiche che far tornare sui banchi di scuola i propri dipendenti. Oltre il 45% degli impegati non ritiene che la formazione sia una leva importante per migliorare l'azienda. Inoltre le aziende italiane che decidono di investire sulla formazione, preferiscono puntare sui dirigenti o quadri di età compresa tra i 30 e i 54 anni.
La domanda che ci poniamo è come può pretendere un'azienda, ancor più se di piccole/medie dimensioni, di crescere al livello nazionale e non solo se non ha al suo interno personale competente, costantemente formato e aggiornato sui continui cambiamenti dei vari settori di interesse?
Le aziende devono comprendere che le "fodamenta" devono essere solide per poter crescere, investire sul personale umano è alla base della crescita.

lunedì 21 aprile 2008

"I Turismi". Territorio e Cultura per lo Sviluppo

Il 28 aprile 2008 alle ore 17:00 presso la Sala Conferenze Confindustria Cosenza si terrà la Conferenza "I Turismi".
Con l'approvazione della Legge di riordino dell'organizzazione turistica regionale, la Calabria si dota di uno strumento fondamentale per rendere moderna ed attrattiva la sua offerta turistica.
Lo spirito del provvedimento è presente nel progetto "I Turismi", che Confindustria Cosenza, in collaborazione con Fondirigenti ed altre province del Sud, ha promosso per creare una rete fra sistemi territoriali, capace di mettere in comune esperienze di successo private e pubbliche.
L'appuntamento vuole essere un momento di approfondimento e di confronto sulle nuove disposizioni legislative e, nello stesso tempo si propone di alimentare il dibattito sul tema delle politiche a favore della complessa filiera turistica, sulle prospettive di sviluppo, sugli strumenti innovativi di governance nella gestione delle risorse.



sabato 19 aprile 2008


Progetto: Verso il Lavoro

Ieri è stato presentato alla Stampa nel Palazzo della Provincia il progetto Verso il Lavoro, promosso dalla Provincia di Cosenza, Settore Mercato del Lavoro, che prevede l'attivazione di 1000 tirocini formativi destinati ai disoccupati ed inoccupati della provincia.

Si tratta della prima sperimentazione di questo genere di politiche attive del lavoro avviata da una Provincia in Calabria.
Verso il Lavoro, attraverso l'utilizzo di fondi comunitari, prevede per 1000 disoccupati o inoccupati tirocini formativi retribuiti in aziende del territorio che massicciamente hanno aderito all'importante iniziativa. Una buona occasione - come mette in evidenza la campagna di comunicazione che promoziona il progetto, partita in questi giorni - che agevola le scelte lavorative delle persone in cerca di occupazione, mediante il contatto diretto del mondo del lavoro. La durata dei tirocini è di quattro mesi, per 30 ore di impegno settimanale. Il 50% è destinato alle donne. Il premio presenza è di 500 Euro mensili. Il bando per gli aspiranti tirocinanti, è disponibile presso i Centri per l'Impiego,l'Agenzia Informagiovani e gli Uffici Locali Coordinati della Provincia di Cosenza ed all'indirizzo Internet: www.provincia.cs.it/versoillavoro, dal quale sono scaricabili l'elenco delle aziende e la domanda di partecipazione. La scadenza è fissata alle ore 12,00 del prossimo 5 Maggio.

Il C.T.T. offre 150 posti di lavoro estivo


In vista dell'ormai prossima stagione estiva il Consorzio Turistico del Tirreno offre la possibilità, a chi ne fosse interessato, di lavorare per almeno tre mesi nell'alto tirreno cosentino, tra Praia a mare e Tortora. L'ottima iniziativa è il frutto della sinergia che si è venuta a creare fra trenta attività, capaci di coinvolgere altri stabilimenti balneari non aderenti al Consorzio, raggruppando così una consistente offerta di lavoro stagionale. Le figure ricercate sono diverse: bagnini, assistenti bagnanti, baristi, camerieri, custodi notturni, baby sitter, ecc. L'offerta di lavoro è rivolta ad entrambi i sessi ai quali saranno garantiti regolare contratto stagionale e assicurazione. Va rimarcato, infine, che l'iniziativa è partita in consiglio di amministrazione da Ruggero Lomonaco. Curata poi a Tortora da Biagio Praino. La notizia è stata diffusa già da qualche settimana per cui, se siete interessati, affrettatevi per richiedere maggiori informazioni presso la sede del Consorzio:
Consorzio Turistico del Tirreno. Via A. Vespucci, 4 - 87028 Praia a Mare CS Tel.0985.777637 - Fax 0985.72272
oppure inviate una mail al seguente indirizzo di posta elettronica:
info@consorzioturisticotirreno.com

mercoledì 16 aprile 2008


Italia unita nel voto


In Parlamento non ci saranno comunisti, né socialisti, nè fascisti e sulle ceneri di questi si affermano due grandi partiti, nasce così la Terza Repubblica.
I risultati elettorali del 13 aprile 2008 offrono questa visione, il vecchio stà andando via ed il nuovo (non negli uomini politici!) si fa strada.
La novità che salta subito all'occhio è la scelta da parte del popolo di uno Stato politico con pochi partiti, dove la storia passata, comunisti, socialisti e fascisti in primis, viene messa da parte, in un era dove le filosofie dei Grandi del passato politico sembrano non dar vita a nulla. Sarà anche la fine delle ideologie, delle appartenenze, ma la tesi più accreditata è che gli elettori erano molto più interessati ai temi del governo che non a quelli della rappresentanza. Un po' sembra un'evoluzione, un po' una regressione....probabilmente c'è bisogno di altro per far crescere un paese nell'era della globalizzazione cuturale e politica.
Questo è sinteticamente quello che appare nella nostra Italia tutta!
In Calabria cosa è accaduto? Anche qui la voce è stata la stessa, non c'è più il nome Mancini che rimembrava vecchie glorie del passato della politica Calabrese, addirittura Cosenza che vantava un storica militanza a sinistra sembra aver cambiato sponda così come Rende, roccaforte del socialismo calabrese, ha vacillato subendo una sonora sconfitta! (questi sono stati i risultati più clamorosi delle elezioni in Calabria).
Per concludere, come sempre balziamo alla cronaca per essere la regione che registra l'affluenza più bassa, ancor più bassa delle precedenti elezioni. Un malumore comune che sfocia in protesta o mancanza di fiducia? Chi può dirlo...certo l'unica speranza è che quello che si è detto e si continua a dire per risollevare il paese dopo il 13 aprile possa portare una ventata di aria nuova e "pulita" soprattutto nella nostra regione.
Sicurezza del Lavoro in Calabria

L'edilizia è il settore che fa crescere la Calabria....ma gli enti che controllano questo settore scalpitano!
L'Inail denuncia le violazioni nei cantieri sulla sicurezza, l'Inps denuncia il lavoro nero e l'evasione dei contributi da parte delle aziende, ne deriva che la Calabria è ai primi posti in Italia per le violazioni nei cantieri.
Analizziamo i fatti nel dettaglio: sui dati forniti dai sindacati e dall'Ispettorato del lavoro più di 15.000 aziende calabresi sono state ispezionate nel corso del 2007 e ben 10.069 sono risultate irregolari. Se si passa ad analizzare la situazione dei cantieri, le imprese controllate sono state 1.760 e le violazioni riscontrate in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro 2.370. Come se non bastasse il dato si fa più critico quando si parla dei lavoratori. Da un sondaggio dell'Inail circa 3.684 sono stati considerati non in regola mentre 2.883 totalmente in nero.
Tuttavia, pur essendo migliorata la situazione degli infortuni sul lavoro il problema persiste. E' cosa comune vedere operai che preferiscono lavorare con il casco di protezione legato alla cintura (e non la cintura di protezione) o impalcature non a norma.
Tutto questo e altro ancora è amplificato dall'abusivismo e dalle varie violazioni amministrative sulle leggi in materia del lavoro che hanno prodotto sanzioni per un ammontare di 6 milioni e 364 mila euro.
Questi sono i numeri della nostra regione, che viene sminuita ancor più agli occhi della nazione a causa della presunzione dei capi e l'"ignoranza" dei lavoratori, incapaci quest'ultimi di far valere i propri diritti per paura di perdere il posto di lavoro.
Maggiore controllo da parte degli enti preposti e sanzioni dure per chi non osserva la legge oltre ad una grande dose di cultura e formazione per operai e datori di lavoro, di questo abbiamo bisogno per capovolgere il trend negativo che ad oggi ci contraddistingue.

sabato 12 aprile 2008

Cultura della Sicurezza


Le morti bianche oramai riempiono le principali testate giornalistiche nazionali e non solo. In particolare, in seguito al tragico rogo che il 6 dicembre scorso provocò la morte di 7 operai nell'inferno delle acciaierie della ThyssenKrupp, il popolo dei lavoratori è sceso in piazza per chiedere con forza maggiore rispetto per le proprie vite.
Si tratta di un problema da non relegare esclusivamente al settore edile o siderurgico, ma è necessario che esso si trasformi in un fenomeno culturale, perché è proprio la mancanza di cultura alla sicurezza sul lavoro nelle imprese che provoca ogni anno nel nostro paese centinaia di morti, alle quali conseguono una scia smisurata di lutti e sofferenze.
Ma tutto ciò sembra non scalfire la coscienza dei manager, dei tecnici che inventano prodotti e apparati produttivi aggiornati quasi di giorno in giorno o degli autori di saggi scientifici che spiegano come ottimizzare la redditività del capitale ma che non riescono ad elaborare e a diffondere una cultura d’impresa che sappia conciliare buoni fatturati e solidi bilanci con un organizzazione del lavoro e della produzione che garantisca la massima sicurezza, a coloro (gli operi) che alla fine della fiera contribuiscono materialmente a rendere possibile tutto ciò.
Inoltre c’è da dire, che da alcuni anni, i settori della siderurgia e dell’edilizia godono di profitti altissimi, il ché rende ancora più colpevoli chi non investe in modo più che adeguato in sicurezza e manutenzione preventiva.
Molte tragedie sul lavoro potrebbero essere evitate soltanto se si riuscisse a sopperire alla mancanza di una cultura manageriale adeguata, che collochi al giusto posto il problema sicurezza con le dovute responsabilità.
La responsabilità di cui parliamo e da attribuire ancor prima che ai manager, proprio alle scuole di management dove purtroppo la sicurezza sul lavoro dei collaboratori non è considerata parte integrante di ogni buona direzione e di ogni corretta strategia.
Esistono per lo più scuole tecnico-professionali dove di sicurezza e manutenzione preventiva se ne parla solo in termini applicativi delle norme.
Posto quindi, che nella scala delle responsabilità, al primo posto vi è il senso di responsabilità poco sviluppata dei manager, al secondo posto troviamo il Governo e i Sindacati i quali non impongo mai la "leadership" (se non in maniera marginale) nella pretesa in via preventiva di programmi appropriati di sicurezza, infatti storicamente intervengo sempre di rimessa, a incidente già avvenuto.
Invece su questi temi si dovrebbe vigilare costantemente, premere per dare la sveglia ad amministratori e manager inerti e negligenti, per pretendere non solo l’osservanza delle leggi, cosa che tende a diventare solo un adempimento burocratico, ma che il tema della sicurezza rientri tra gli obiettivi dichiarati prioritari dall’impresa, ovviamente insieme alla qualità.

NUOVO TESTO UNICO SICUREZZA DEL LAVORO

L'Italia dice addio alla vecchia legge 626, meglio conosciuta come la legge sulla sicurezza sul lavoro. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che dà attuazione al Testo Unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, secondo la delega contenuta nella legge n.123 del 3 agosto 2007(http://www.parlamento.it/leggi/07123l.htm). Alla luce del numero di morti sul lavoro, il Governo ha inserito il tema della salute e sicurezza tra le assolute priorità; Si è voluto creare un modello legale in grado di prevenire il rischio di infortuni sul lavoro, determinando così il potenziamento della cultura della legalità. Questo, affinché la prevenzione della salute e della sicurezza divenga effettiva in ogni contesto lavorativo, e non solo predisponendo un sistema di regole, ma soprattutto integrando il sistema normativo tradizionale con strumenti quali la formazione, le “buone prassi”, gli accordi collettivi e la Responsabilità Sociale delle Imprese.
In dettaglio, il Testo Unico ha come obiettivi:
  • istituzione di organismi interministriali di indirizzo politico, consultivi e di coordinamento con enti pubblici che hanno compiti di prevenzione, formazione, vigilanza, salute e sicurezza del lavoro;
  • individuazione degli obblighi di datori di lavoro e di dirigenti nonchè dei requisiti della delega di funzioni;
  • individuazione degli obblighi e delle responsabilità che gravano sui soggetti coinvolti nel processo di produzione;
  • definizione dell'oggetto e delle modalità di valutazione del rischio;
  • obbligo del datore di lavoro alla formazione, informazione e addestramento del lavoratore;
  • titoli e requisiti del medico competente alla sorveglianza sanitaria;
  • disposizioni in materia di intervento per emergenza, pronto soccorso, prevenzione incendi;
  • modalità di consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori;
    statistiche degli infortuni e delle malattie professionali;
  • nuovo apparato sanzionatorio;

Questo ed altro dovrà essere preso in considerazione da ogni parte del processo produttivo del lavoro, inculcando in ognuno la cultura e l'obbligo della salvaguardia della vita propria e degli altri per evitare tragedie passate che sono e resteranno vive nella nostra mente.


giovedì 10 aprile 2008

Come si vota: Le istruzioni del Viminale


Con questa locandina il Viminale pubblicizzerà all'interno dei seggi elettorali le modalità di voto alle elezioni del 13 e 14 aprile. Un solo segno, un solo simbolo significa che l'elettore per esprimere correttamente il proprio voto deve tracciare un solo segno – una X o un semplice tratto – sul solo simbolo della lista prescelta. Sulla scheda, ricorda il ministero dell'Interno, non devono essere indicate preferenze e non deve essere scritto alcun nominativo o segno altrimenti il voto sarà annullato. Il Viminale, inoltre, ha introdotto il divieto di portare con se all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Addirittura chiunque violi tale divieto è passibile di denuncia alla competente autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie.
Una parola anche su eventuali sconfinamenti del segno. «La legge prevede infatti - spiega il ministero - che, se il segno dovesse invadere altri simboli, il voto si intende riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso. Il voto, dunque, è valido. In questo modo la volontà dell'elettore non è messa a rischio da eventuali errori materiali».Il Viminale ricorda, infine, che in caso di liste collegate in coalizione il segno deve essere posto solo su un contrassegno della lista che si vuole votare e non sull'intera coalizione. Per maggiori approfondimenti Il ministero dell'Interno ha comunque messo a disposizione un
vademecum per il cittadino elettore.